mercoledì 30 aprile 2014

EX SAN LAZZARO, SINERGIE TRA PUBBLICO E PRIVATO PER L'UNIVERSITA'

Padiglione Lombroso - ex Padiglione Galloni
Il complesso ex San Lazzaro ebbe origine nel XIII secolo come “lazzaretto” poi successivamente ospizio per malati contagiosi – divenne ospedale psichiatrico dal 1754. La relazione storico artistica redatta dal Dott. Frabboni Paolo, facente parte del D.M. 5 gennaio 1993 – Ministero per i Beni Culturali e Ambientali – definisce il complesso architettonico medesimo di “particolare interesse storico nel generale contesto urbanistico della citta”. Il naturale paletto di indivisibilità e integrità dell’ex Frenocomio San Lazzaro dovrebbe far riflettere l’Amministrazione reggiana in direzione di una completa conversione dell’intera struttura in sede Universitaria – per fare questo ovviamente è necessario che siano subito acquistate le strutture di proprietà dell’ A.S.L. 

Villa Rossi - ex Padiglione Charcot
Il recupero dell’area non è soltanto il progetto “Villa Marchi”in fase di fattiva realizzazione – sarebbe ora di fare al riguardo un po’ di chiarezza all’intera classe politica. Il pieno recupero dell’area Ovest, lasciata da decenni in stato di assoluto abbandono, che oggi riversa in uno stato allucinante di degrado ed incuria è quanto mai di assoluta priorità. Il Padiglione Esquirol, palazzo del ‘700, ex Casino di caccia Trivelli rischia danni irreparabili se dovesse perdurare l’abbandono – stesso discorso vale per l’Edificio i Bagni, il Padiglione Connolly, il Padiglione Pinel (ora denominato Donaggio), il Villino Stuoie, l’Edificio dopolavoro e Villa Rossi (ex Padiglione Charcot). I padiglioni dell’area Ovest indicata sono di proprietà dell’A.S.L. e pertanto a questo punto è necessario che il Comune affronti la questione dell’acquisto.

Padiglione Donaggio - ex Padiglione Pinel
 Futuro e Libertà per l’Italia di Reggio Emilia, ha più volte evidenziato e sensibilizzato la questione – l’unico successo fin qui ottenuto è stato il taglio delle piante che stavano letteralmente inghiottendo la facciata del Padiglione Esquirol. Quanto ancora dovremmo aspettare per sfoltimento e la messa in sicurezza dell’area verde intorno all’area Ovest? Il complesso è rimasto per troppo tempo tesoro nascosto, abbandonato e sconosciuto alla stessa cittadinanza reggiana in quanto nessuno si è mai preoccupato di far conoscere adeguatamente la storia della nostra città. Per inciso - un basso profilo di valorizzazione storica che investe tutta la provincia reggiana. Il nucleo storico – Padiglione Morel – inizialmente edificato nel XIII secolo insieme alla Chiesa, che ebbe visita del Pontifex Maximus Gregorius X nel 1275. La struttura fu gravemente danneggiata nel 1354 in seguito alla guerra tra le famiglie dei Gonzaga e dei Visconti – furono fatti lavori di riedificazione e varie ristrutturazioni fino al 1844. Sulla parete interna della struttura si può leggere una targa commemorativa con indicazione del Duca di Modena e Reggio, Francesco IV d’Este – che avanzò una serie di decreti tesi a riformare l'assistenza sanitaria. 

Padiglione Conolly - ex Villa Marchi
Il pieno recupero dell’area San Lazzaro (360.000 mq) impiegherebbe uno sforzo economico che il Comune di Reggio Emilia non potrebbe ovviamente accollarsi da solo – proprio per questo è quanto mai prioritaria una vera e seria discussione per aprire all’intervento di investitori sia istituzionali che privati, che condividano il comune percorso di conversione dell’intera area a sede Universitaria. Reggio Emilia avrebbe il primo Campus universitario a livello nazionale e si affaccerebbe sulla scena internazionale con un’eccellenza dall’enorme potenziale. Reggio Emilia deve togliersi di dosso il vestito del provincialismo ed iniziare a porsi sulla scena sia regionale che nazionale quale polo d’eccellenza – la stazione Mediopadana e la conquista della sede Universitaria (da sottolineare, meriti ascrivibili alla sola Amministrazione Spaggiari) sono due importanti tasselli di questo percorso.

Manca tutto il resto.

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