martedì 17 ottobre 2017

ANTONIO SCAPINELLI, EROE DELLA GRANDE GUERRA

Castello di Leguigno
Antonio Scapinelli di Leguigno (1895-1916), figlio di Alessandro e di Anna Spadoni; rimasto orfano di entrambi i genitori in giovanissima età, venne allevato nella casa del nonno, il conte Pietro Scapinelli di Leguigno, avendo nello zio, il conte Paolo Scapinelli di Leguigno (fratello di Alessandro) un secondo padre. 

Il Giornale di Reggio del 20 giugno 1916 né diede un ricordo funebre denso di idealismo e di profonda spiritualità:
“Sentì profondamente e lealmente praticò la Religione Cristiana. Sentì pure al sommo grado i doveri del proprio stato, per cui, studiosissimo e avvantaggiato da una viva intelligenza, fu sempre primo fra i suoi discepoli. Principe fra i sentimenti che lo animavano fu l’amor di patria. L’eroica sua fine fu il degno epilogo di tutta una preparazione di fede e di entusiasmi, cui egli da tempo si temprava sul calssico, sublime esempio dei nostri padri, su quello recente, palpitante degli odierni eroi”.
Arruolatosi nel Corpo dei Volontari Ciclisti andò al fronte e vi rimarrà fino a quando il medesimo corpo verrà sciolto per decreto luogotenenziale; rientrato dalle linee di guerra, entrò in Accademia a Modena per un corso da aspirante Ufficiale di completamento. Antonio Scapinelli di Leguigno andò nuovamente al fronte, scrivendo spesso alla Famiglia… il 20 maggio 1916 (il giorno prima di morire) inviò l’ultima missiva, in cui cercava di tranquillizzare lo zio Paolo: Presentiva la fine, egli che non già aspirante ufficiale, ma aspirante alla morte si diceva con scherzosa e pur mesta ironia”.
“E la sua sorte fu degna di lui, il 21 maggio alla testa del suoplotone si spingeva all’attacco di una posizione forte, incitando i suoi, fino sotto ai reticolati nemici, dove lo colse in fronte una palla austriaca”.
“Il Capitano Comandante della sua compagnia nel darne commosso lo annuncio alla famiglia trascrive la motivazione della proposta che ritenne di dover fare perché al giovane eroe caduto sia concessa la medaglia d’argento al valor militare”:
“ Costante esempio di ardente amor patrio e di profondo sentimento del proprio dovere, che aveva saputo trasfondere ai suoi dipendenti, in mezzo ad intenso fuoco nemico, primo condusse all’assalto il proprio plotone sotto i reticolati nemici intatti, lasciandovi la vita (Monte Sief, maggio 1916). Già segnalatosi, per intelligenza e coraggio in precedente azione”.
Antonio Scapinelli di Leguigno, Patrizio di Modena e Patrizio di Reggio, venne insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Fonti:
1) Il Giornale di Reggio - 20 giugno 1916 
2) Annuario della Nobiltà Italiana – Andrea Borella. Anno 2014

domenica 30 luglio 2017

CAMPANILE SANT'EULALIA, LASCITO DELL'AMMINISTRAZIONE PEDERZOLI

Campanile Chiesa Sant'Eulalia
La costruzione del campanile a fianco della Chiesa di Sant’Eulalia a Sant'Ilario d'Enza (RE) deve la sua genesi al crollo del campanile di Venezia il 4 luglio 1902; come ricorda nelle sue “Memorie storiche” l'Arciprete don Amedeo Lumetti, sorse all’epoca tra la popolazione forte preoccupazione circa la tenuta statica del campanile medioevale esistente, fino al punto che il 20 novembre 1902 ne fu deliberata dal Consiglio Comunale la demolizione, con il conseguente incarico di progettarne la costruzione di uno nuovo.
La forte avversione al progetto dell’Amministrazione socialista, che nel frattempo aveva vinto le elezioni, bloccò per diversi anni la realizzazione del Campanile; fino a quando nelle elezioni del giugno 1914 vinse la coalizione cattolico-liberale.

Targa commemorativa 
Il Sindaco eletto Mauro Zileri nei primi mesi non si occupò della questione, ma dopo le sue dimissioni, nell’ottobre dello stesso anno,  venne nominato Sindaco, Vittorio Pederzoli, che assistito dalla sua giunta riprese il progetto di stile rinascimentale del famoso ed apprezzato architetto Marchese Lamberto Cusani di Parma e portò a compimento la costruzione del campanile. 

I lavori furono svolti dalla Cooperativa Cattolica Muratori, presieduta dal capo-mastro Alfonso Roberto Pellacini; il Campanile ultimato nel 1916 non vide purtroppo mai solenne inaugurazione, in quanto, nel frattempo, il paese era duramente impegnato nella Grande Guerra. 

Oggi il Campanile, che nella forma ricorda proprio quello lagunare, testimonia l’ambizione architettonica d’inizio novecento, risultando ancora il simbolo cittadino, lascito di una stagione sociale, civile e politica di alti valori.


sabato 29 luglio 2017

CASINO DI CACCIA TRIVELLI, PATRIMONIO STORICO CITTADINO IN ABBANDONO

Padiglione Esquirol - ex Casino di caccia Trivelli
 “Nell’estremo angolo sud-occidentale dell’area ospedaliera, è situato l’ex Casino Trivelli – ora padiglione Esquirol – costituito da un elegante edificio a tre livelli di origine settecentesca, probabilmente rimaneggiato nei primi decenni del XIX secolo. La lunga facciata, prospicente la via Emilia, è caratterizzata da un leggero aggetto nella zona centrale con paramento realizzato in falso bugnato liscio e coronamento triangolare”. Estrapolato dalla Relazione redatta dal Dott. Paolo Frabboni e vista dall’ Arch Paolo Scarpellini – inserita nel decreto ministeriale di tutela, datato 05/01/1993. Ministro per i beni culturali e ambientali Ronchey.



 Il Casino di caccia della Nobile Famiglia Trivelli è un palazzo storico di Reggio Emilia, che riversa in condizioni inaccettabili, che ne hanno compromesso e ne stanno compromettendo il valore storico-architettonico.


La storia tramandata parla di un Napoleone, ospite proprio dei Trivelli in questo palazzo è lascito importante della storia reggiana. La struttura, sotto l’originaria proprietà, fu impreziosita da importanti affreschi, di cui non si conosce lo stato di conservazione.

Il complesso dell’ex frenocomio San Lazzaro lentamente si muove verso la riconversione in area universitaria, che tuttavia ad oggi resta progetto parziale, diviso con l’altra destinazione d’uso dell’USL. L’area in questione tutta andrebbe completamente destinata all’Università di Modena e Reggio, con il conseguente spostamento delle strutture sanitarie ancora presenti.

Particolare del muro di recinzione in via Doberdò
Il Casino Trivelli, conosciuto oggi come Padiglione Esquirol è il pezzo pregiato dell'intera area e riversa in condizioni inaccettabili. La palazzina in questione è un bene storico-architettonico della nostra città, che non merita certo di essere destinato a convitto di sbandati e drogati. La pulizia completa della vegetazione prospicente fuori controllo e la conseguente messa in sicurezza del Palazzo sono le urgenze principali al momento.

La proposta avanzata più volte di convertire la struttura a sede del Museo Nazionale della Psichiatria (che giace in Parlamento da quattro legislature) potrebbe certamente essere una soluzione di prestigio affascinante; unitamente ad un eventuale conversione a sede principale e di rappresentanza di un futuro ateneo esclusivamente reggiano.

sabato 8 aprile 2017

FABIO PEDERZOLI NOMINATO COMMISSARIO PROVINCIALE MNS DI REGGIO EMILIA

Lettera di nomina
In data 6 aprile 2017 sono stato nominato dagli Uffici di Presidenza (Francesco Storace) e Segreteria Nazionale (Gianni Alemanno), Commissario Provinciale di Reggio Emilia del Movimento Nazionale per la Sovranità.
Tale incarico che avrà termine il 31 ottobre 2017 per veicolare, organizzare e programmare la prima fase di costituzione sul territorio dei Circoli territoriali ed ambientali.
Il Movimento Nazionale per la Sovranità (costituitosi a Roma il 18-19 febbraio 2017 dall'unione tra Azione Nazionale e La Destra) nel solco della destra italiana, intende promuovere la fase ri-costitutiva di una destra unitaria tanto su scala locale che su scala nazionale.
Reggio Emilia e provincia, nel quadro emiliano e nazionale, ricoprono nelle intenzioni un ruolo centrale di questo grande progetto.
MNS a Reggio Emilia auspica certamente una sintesi ed un convergenza anche con le altre realtà del cdx presenti, affinché sia garantita alla cittadinanza una piattaforma politica e programmatica d’area.
La fase del tesseramento e della partecipazione attiva al progetto è certamente il primo gradino di questa nuova, grande e bellissima avventura.

Fabio Pederzoli 

MNS - Commissario provinciale di Reggio Emilia