lunedì 11 aprile 2016

AD ORVIETO "DI NUOVO UNA GRANDE DESTRA"

Roberto Menia
Il 9 e 10 aprile 2016 ad Orvieto presso il Palazzo del Capitano del Popolo si è tenuta la convention “Di nuovo una grande destra”.

L’appuntamento è stato promosso dalle forze politiche Azione Nazionale e La Destra, per cercare di trovare una sintesi politica, in ottica di ricomposizione della diaspora della destra italiana. L’evento ha visto la presenza di moltissimi storici esponenti della destra italiana, tra cui Roberto Menia (Azione Nazionale).


Platea

Gianni Alemanno (Azione Nazionale): Solo tornando a mettere la nazione al centro si potrà superare questa crisi, visto che delegando sempre maggiori fette di sovranità nazionale a enti sovrannazionali, come suggerito dalla sinistra e dal liberismo ultra-capitalistico, si è arrivati al disastro attuale”.
La kermesse di Orvieto è stata pensata come prima fase costituente di aggregazione fra le due forze politiche promotrici, in vista anche dell’imminente tornata elettorale amministrativa per la città di Roma, che vede Francesco Storace (La Destra), candidato sindaco; proprio la tornata elettorale è stato lo spunto per lanciare un messaggio a Fratelli d’Italia, affinché sia aperto un canale di dialogo.

Ignazio Vania, Annalisa Maregotto, Roberto Menia e Fabio Pederzoli
Il ricco dibattito si è svolto con la seguente scaletta: “Storia, identità e proiezioni future della Destra italiana”, “Petrolio, un sì per dire Stop alle Trivelle” e “Un percorso per ricostruire la Destra”. Il programma è stato ulteriormente arricchito dagli interventi dei numerosi ospiti tra cui anche il reggiano, senatore di AN della XIII legislatura, Giuseppe Basini.
La domenica mattina, alle ore 8, diversi partecipanti si sono poi recati alla Santa Messa nel Duomo di Orvieto.

Gianni Alemanno e Fabio Pederzoli
L’incontro di Orvieto è stato un momento importante per riallacciare il dialogo, in prospettiva di quella tanto agognata ricomposizione della destra italiana, troppo a lungo ostacolata da personalismi e da sterili diatribe. Il dialogo a destra è stato aperto e nei prossimi mesi vedrà ulteriori passaggi costituenti.
Nella numerosa delegazione emiliana, alla due giorni di Orvieto, presente il reggiano Fabio Pederzoli (Azione Nazionale).

sabato 28 novembre 2015

BATTESIMO DI AZIONE NAZIONALE, IL MOVIMENTO DEGLI ITALIANI


Roma, Teatro Quirino. La destra si è ritrovata oggi carica di entusiasmo per il battesimo di Azione Nazionale. Una nuova generazione politica si appresta a prendere le redini, nella consapevolezza che la destra è futuro con l’orgoglio ed il rispetto del proprio passato.  Un nuovo e dinamico meccanismo partecipativo per ridare spazio alla destra plurale e per ridare azione politica ai principi di sempre: Meritocrazia, Giustizia Sociale, Legalità, Amor di Patria, Tutela e Sicurezza. Citando uno dei “quarantenni”, Andrea Santoro: “Non si sceglie di essere di Destra. Di Destra si nasce”… In questa frase c’è tutto il nostro impegno ideale per portare avanti le nostre battaglie di sempre! E prendendo spunto dall'amico Roberto Menia, anche io voglio portare il mio mattone per edificare questa nuova grande esperienza politica! 

La partecipazione numerosa da ogni parte d’Italia fa certamente ben sperare e rende ancor di più il significato di un movimento che parte dal basso. Il difficile contesto internazionale, stravolto dall’acuirsi delle tensioni geopolitiche ed il difficilissimo contesto economico europeo, che ha stremato il ceto medio, sono fattori certamente impegnativi, che solo una destra matura ed autorevole può affrontare.

Per una nuova stagione risorgimentale e costituente… 

domenica 19 aprile 2015

TRIESTE, UNA DESTRA PER LA TERZA REPUBBLICA

da sinistra: Landolfi, Rauti, De Palo, Menia e Rosolen
Il 18 aprile 2015 a Trieste presso l’hotel NH si è tenuta la tavola rotonda “Una destra per la Terza Repubblica”, promossa dall’Associazione Italiani di Trieste.
Il dibattito, moderato da Francesco De Palo (Redattore “Formiche”), ha avuto come relatori: Roberto Menia (Presidente “Italiani di Trieste”), Isabella Rauti (portavo di “Prima l’Italia”), Mario Landolfi (Presidente “Pronti per l’Italia”) e Alessia Rosolen (consigliere comunale “Un’altra Trieste”).

Roberto Menia, storico esponente triestino prima del MSI e poi di AN: “…ridare coesione ai mille rivoli in cui oggi è divisa la destra, per renderla nuovamente soggetto protagonista e non marginale.”
Platea in sala: tra cui Gianni Alemanno e Fabio Pederzoli
Il dibattito, promosso per trovare sintesi tra le varie anime della diaspora della destra italiana è stato interessante e ha dato spunti interessanti; sempre Menia:
“Dobbiamo aprire un dibattito franco e lungimirante con la sintesi rivolta alla ri-costruzione di una casa comune. Ritardarne l'attuazione sarebbe un errore grave quasi quanto lo scioglimento di An nel Pdl.”
Ha presenziato all’evento una delegazione dell’Emilia-Romagna, dell’ormai disciolto Futuro e Libertà per l’Italia, tra cui il ferrarese Vittorio Lodi ed il reggiano Fabio Pederzoli.

lunedì 6 aprile 2015

EXPO PARIGI 1900 - QUANDO REGGIO EMILIA ERA CONOSCIUTA A LIVELLO INTERNAZIONALE

Padiglione Esquirol - ex Casino Trivelli
L'ex manicomio di San Lazzaro fece conoscere Reggio Emilia a livello internazionale; nel 1875 ivi fondata la più antica rivista scientifica italiana di psichiatria - la Rivista Sperimentale di Freniatria – tutt’ora esistente. 

Nel 1900, all'Esposizione Universale (Expo) di Parigi, il Manicomio di San Lazzaro e la Rivista medesima vinsero la Medaglia d'Oro. In tempo di Expo 2015 a Milano, sapere che centoquindici anni fa Reggio Emilia era protagonista è certamente suggestivo e dovrebbe far riflettere l’intera classe politica reggiana di quante possibilità la nostra città potrebbe ancora esprimere, se solo sapesse sfruttare il suo patrimonio storico-architettonico.

L'intuizione della prima metà del XIX secolo, del Duca di Modena e Reggio, Francesco IV d'Austria-Este (1779-1846) di favorire una riforma sanitaria e di riflesso la struttura del San Lazzaro ha lasciato in eredità un pezzo importante di storia, della quale la nostra città non può prescindere – una storia che affonda le sue radici molto prima, nel lontano 1217 con il primo insediamento di un lazzaretto e che in otto secoli ha visto intorno a quell’area lo sviluppo medesimo della città. La storia dei manicomi italiani è certamente triste e controversa – in quei luoghi per decenni vennero rinchiuse le vite di persone malate, che le leggi di allora (tra cui la legge “Giolitti” 36/1904)  subordinavano ad un’esistenza fatta di privazioni e sofferenze. Una storia che deve essere conosciuta e studiata – il recupero fattivo di quel luogo inteso anche come segnale di memoria e di rinascita.

Oggi la città di Reggio Emilia si trova in eredità un'area di quasi 360.000 mq con una quarantina di fabbricati - promuovendo sinergie tra investitori istituzionali e privati, si potrebbe convertire l'intera area in sede universitaria, realizzando il primo Campus per importanza a livello nazionale e tra i primi a livello internazionale. 
La conquista della sede universitaria per Reggio Emilia è un successo della sola Amministrazione Spaggiari - che in una stagione politica di forte sviluppo e promozione portò anche il fattivo progetto della stazione Mediopadana. I ritardi successivi fanno bella mostra di due legislature sprecate, che hanno di fatto interrotto il percorso di promozione medesimo.

All’interno della struttura si sviluppò per volontà del Direttore Tamburini (periodo 1877-1904) lo studio della fotografia e la realizzazione di un vero e proprio laboratorio fotografico – in quella struttura si espressero per decenni affermati fotografi professionisti e il San Lazzaro ebbe così modo di essere rappresentato alle Esposizioni Universali (Expo) di quegl’inni.

La realizzazione di un moderno Campus universitario, altamente tecnologico e adeguatamente promosso porterebbe Reggio Emilia in una nuova dimensione e a poter sfruttare e sviluppare nuove sinergie e nuovi mercati. Nel sito potrebbe trovare naturale spazio di espressione e di sviluppo l’apprezzabile kermesse della Fotografia Europea – nel contesto più ampio di quel Campus universitario prospettato.
Il recupero dell’ex Casino Trivelli (Padiglione Esquirol) non può essere rimandato oltre – interessante sarebbe conoscere al riguardo il parere della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna sullo stato in cui riversa l’area Ovest ed il palazzo medesimo. La messa in sicurezza dell’area in questione è di prioritaria importanza – l’Amministrazione di Reggio Emilia dovrà occuparsene il prima possibile (necessario che siano acquistate le strutture di proprietà dell'A.S.L.) – ritardare oltre potrebbe compromettere seriamente, irreparabilmente e definitivamente il sito.

La scarsa valorizzazione del contesto storico e del patrimonio architettonico reggiano ha radici profonde da ascrivere ad un atteggiamento politico ben preciso – superando questo anacronistico veto politico si potranno raggiungere obbiettivi economici importanti e possibilità di lavoro rilevanti. La ripresa economica del tessuto produttivo reggiano passa inevitabilmente da questo importante asset strategico.