Vittorio Pederzoli Sindaco di Sant'Ilario d'Enza dal 1914 al 1920 |
Il
20 dicembre 1917 si tenne una seduta del Consiglio Comunale di Sant’Ilario
d’Enza, che vide l’importante intervento patriottico del Sindaco Vittorio
Pederzoli, che riaffermava la vicinanza della cittadina reggiana alla Corona e
all’Esercito italiano, duramente impegnato nella Grande Guerra.
Le sofferenze patite dalla popolazione, sfibrata da due anni e mezzo di guerra erano certamente al limite, ma il sentimento nazionale e il desiderio della agognata Vittoria, erano anelito che sospingeva alla fratellanza e al caloroso attaccamento al sentimento di Patria.
Le sofferenze patite dalla popolazione, sfibrata da due anni e mezzo di guerra erano certamente al limite, ma il sentimento nazionale e il desiderio della agognata Vittoria, erano anelito che sospingeva alla fratellanza e al caloroso attaccamento al sentimento di Patria.
Il Giornale di Reggio il 9 gennaio 1918, sulla seduta consigliare in questione, pubblicava il seguente articolo:
Nobile manifestazione
patriottica
del Consiglio Comunale di
S. Ilario d’Enza
La
seduta tenuta il 20 dicembre dal Consiglio Comunale di S. Ilario venne aperta
con patriottico discorso del Sindaco che, rievocati gli ultimi avvenimenti
militari, dopo aver rivolto un reverente saluto alla maestosa figura del nostro
Re, all’eroico nostro esercito, alle valorose truppe alleate, alla nostra
Patria che scrive col più puro sangue dei suoi figli la più bella, la più
nitida, la più gloriosa pagina della sua storia, esprimeva l’augurio che il
Ministero, al quale sono affidate le nostre sorti, riesca in questo supremo
momento, ad impedire le mene disfattiste di coloro che, inconsciamente o
pensatamente, vorrebbero trarre ad irreparabile rovina la nostra Italia. Alla
fine, fra gli applausi e l’unanime approvazione dei consiglieri presenti,
proponeva l’approvazione del seguente ordine del giorno, che telegraficamente
venne trasmesso al Comando supremo e al Ministero della Guerra:
“IL CONSIGLIO
Mentre masnade teutoniche,
spalleggiate dai turco bulgari, dopo averne impunemente calpestato il sacro
suolo, tentano la vitalità della nostra amata Patria, per farla ripiombar in
uno stato di servaggio e di schiavitù.
Manda un saluto ed un plauso a voi, ai nostri prodi soldati
ed alle valorose truppe alleate che, dalle balze del Trentino alla foce del
Piave, con indomito coraggio ed eroismo impareggiabile, trattengono oggi e
respingeranno domani l’orda selvaggia, preparando così al popolo nostro ed al
mondo intero una nuova era di giustizia e di pace.”
Da ultimo il consigliere
Catellani rivolgeva ai Colleghi e ai cittadini presenti le seguenti parole:
“La gravità di quest’ora,
il solenne patto che dal Parlamento alla stampa, dalle private intese alle
pubbliche manifestazioni del pensiero, ha proclamato la nuova concordia della
nazione, non possono non imporre a tutti la maggior disciplina a sì patriottico
dovere. Con questo intimo convincimento procediamo sicuri e fedeli alla parola
d’ordine, con la parola e con l’azione, con tutte le forze e con tutti i mezzi,
con fermo spirito di solidarietà non tendiamo che ad una meta: - la salvezza
d’Italia nostra.”
Siamo
lieti di constatare che l’ordine del giorno votato riuscì ben accetto al
Comando supremo e al Ministero Alfieri che risposero coi telegrammi che
riportiamo:
Sindaco di S.Ilario
Sentitamente ringrazio codesta
civica rappresentanza per il nobile auspicio rivolto all’esercito combattente
che tenacemente persevera nell’aspra lotta per la difesa del patrio suolo e
dell ‘onore dell’Italia nostra.
Generale DIAZ
Sindaco di S.Ilario
A V.S. ed
all’amministrazione comunale il mio ringraziamento per il saluto che con alto
senso di patriottismo hanno inviato all’Esercito che valorosamente difende il
territorio Nazionale e la espressione del vivo compiacimento per il riaffermato
sentimento di fede nel trionfo della armi nostre.
Ministro Alfieri
Sant'Ilario d'Enza in quei giorni ebbe l'attenzione delle alte cariche dell'Esercito e del Governo e a distanza di cento anni i telegrammi inviati dal Generale Armando Diaz, che diverrà il Duca della Vittoria e dal Ministro della Guerra Vittorio Luigi Alfieri, sono la testimonianza del contributo e del sostegno, che la cittadina reggiana volle con orgoglio tributare.
Note:
"Il
Giornale di Reggio" 9 gennaio 1918, consultato in Biblioteca Panizzi a Reggio nell'Emilia.
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