Palazzo Ducale di Rivalta - ingresso |
“La lunghezza dei muri
del magnifico giardino ammontava a 2.099 metri, quella delle siepi, alte
quattro metri, a 19.600 metri, quella dei cespugli fiancheggianti lo stradone,
che portava dalla via maestra di Rivalta alla prospettiva della vasca, ad oltre
7.000 metri. Lo stradone era lungo 3.650 metri e consentiva di raggiungere una
sorta di laghetto, abbellito da una graziosa isoletta chiamata l’”Isola di
Alcina”, sulla quale sorgeva una piccola, elegante costruzione. 350 erano le
statue, 440 i vasi con piante di agrumi. Il cortile d’ingresso del palazzo
misurava 8.800 metri, il perimetro della vasca era di 820 metri e quello
dell’isoletta di 330 metri. Il Palazzo di Rivalta fu distrutto dopo lo scoppio
della Rivoluzione francese, quando fu occupato dall’Assemblea Nazionale. Ebbe
quindi vita brevissima” (tratto da “Gli Estensi – Mille anni di storia” di
Luciano Chiappini – Edizione Corbo Editore – Anno 2001 – pag. 518-519)
Parco Palazzo Ducale di Rivalta |
Le statue, dislocate un tempo nel parco della Reggia
(tantissime altre furono purtroppo distrutte ed altre ancora probabilmente
disperse di cui non si conosce la destinazione), sono oggi posizionate in aree
centrali della nostra città: la statua del Crostolo situata in Piazza del
Duomo, quattro statue rappresentati le stagioni nei Giardini pubblici, le due
statue Panaro e Secchia sovrastano il ponte sul Crostolo che porta in viale
Umberto I e tre statue rinvenute nell’area ex
San Lazzaro, di cui due rimaste nel Padiglione universitario Besta ed una nel
Padiglione sanitario Morel (tratto da “Il
Pescatore Reggiano 2011” – articolo di Gian Andrea Ferrari – Gianni Bizzocchi
Editore – pag. 213-226).
Il progetto di recupero,
che vede assegnati 14,5 mln per progetti di restauro e valorizzazioni della
Reggia e del suo parco, della Passeggiata settecentesca, delle fontane di viale
Umberto I e del Mauriziano è una straordinaria e bellissima notizia. In
passato ho più volte sollevato la questione sui giornali, indirizzando i miei
interventi alla valorizzazione storica ed architettonica della nostra città.
Oggi l’impegno assunto dall’Amministrazione Comunale non può che trovare piena
soddisfazione e plauso. La valorizzazione di quei luoghi permetterà di certo un
incremento del turismo e sarà per la nostra città una vetrina importante per
far conoscere la nostra storia a livello nazionale ed internazionale.
Fonti citate in rosso:
“Gli Estensi – Mille anni di storia” di
Luciano Chiappini – Edizione Corbo Editore – Anno 2001 – pag. 518-519
“Il Pescatore Reggiano 2011” –
articolo di Gian Andrea Ferrari – Gianni Bizzocchi Editore – pag. 213-226
Nessun commento:
Posta un commento