Facciata Cimitero Monumentale |
Il presente contributo sul Cimitero Monumentale di Reggio Emilia è versione rivista del post pubblicato il 23/12/2016.
Il cimitero suburbano di Reggio Emilia, oggi Cimitero Monumentale, fu originariamente realizzato in epoca napoleonica, progettato su disegni dell’Architetto del pubblico, Domenico Marchelli nel biennio 1807-1808, sulle fondamenta del vecchio cimitero posto a fianco del torrente Crostolo. La sua realizzazione rispondeva all’editto napoleonico di Saint Cloud, del 12 giugno del 1804, che vietava le sepolture dentro il perimetro cittadino e nei luoghi di culto.
I terreni utilizzati per il cimitero, appartenevano al possidente Giuseppe Fontanesi.Il 22 novembre del 1809 si tenne l’inaugurazione del cimitero suburbano con la solenne benedizione del Vescovo e Principe di Reggio ed Abate Commendatario di Nonantola, Francesco Maria d’Este (“Tesdé”), conte di Sant’Andrea, figlio illegittimo che il Duca di Modena e Reggio, Francesco III d’Este ebbe con la damigella di corte Mademoiselle Stéphanie de Mouton.
Cappella San Crisanto e Santa Daria |
La cappella del cimitero, venne successivamente costruita nel 1818, in tempo di restaurazione austro-austense, sempre su disegni del Marchelli e venne dedicata ai martiri cristiani San Crisanto e Santa Daria, le cui reliquie sono custodite nella cripta del Duomo di Reggio Emilia.
Nell’arco del XIX e del XX secolo, diversi scultori di fama e prestigio hanno prestato il proprio ingegno alla realizzazione delle statue ad ornamento delle singole tombe, di cui basti ricordare: Paolo Aleotti (1813-1886), Ilario Bedotti (1834-1897), Giulio Monteverdi (1837-1917), Guglielmo Fornaciari (1859-1930), Riccardo Secchi (1871-1938), Ferruccio Orlandini (1896-1983), Galileo Scorticati (1913-1993) e Tonino Grassi (1913-1999).
Un primo significativo allargamento del cimitero si ebbe nel 1923 con l’acquisto di nuovi spazi confinanti; in quest’occasione si ebbe l’edificazione dei Colombari su progettazione dell’Architetto del pubblico, Prospero Sorgato.
L’edificazione progettuale di inizio ‘800 del Marchelli, vedrà un significativo ampliamento nel 1931, in piena era fascista, con la realizzazione di un nuovo ingresso (facciata) monumentale, su progettazione sempre del Sorgato e con affreschi a mosaico di Anselmo Govi (1893-1953). I lavori di trasformazione del cimitero con la costruzione dell’ingresso monumentale – che ha incorporato, annullandolo, l’ingresso timpanato del 1807 – dureranno dal 1931 al 1937.
Nel 1936 il primo piano regolatore della città di Reggio Emilia, elaborato dell’Ing. Getulio Artoni (1895-1983), sancirà definitivamente la trasformazione del cimitero suburbano cittadino, in struttura monumentale.
Il Cimitero Monumentale di Reggio Emilia è a tutti gli effetti un luogo di significativo valore architettonico, che assume un ruolo di memoria storica di assoluta importanza. Nel primitivo porticato riposano illustri cittadini che hanno dato lustro alla nostra città, nel campo delle arti e della vita politica; in quei muri sono ascritte le nobili e patrizie famiglie reggiane e numerosi ed illustri membri della nostra Chiesa.
L’Amministrazione Comunale, che ha fin qui ha speso male parte dei 14,5 mln di euro, finanziati dal MiBACT con il progetto “Ducato Estense”, dovrebbe rivedere al più presto anche la situazione del Cimitero Monumentale e predisporre quanto prima un progetto di restauro fedele ed accurato, che parta dalla pulizia della facciata (progettata dal Sorgato), fino al restauro delle tombe antiche situate all’interno del Quadriportico del Marchelli, ornate da statue e sculture, vere e proprie opere d’arte, realizzate da quegli illustri scultori citati in precedenza.
Inoltre è certamente necessario che sia predisposto un servizio di portineria in presenza, per informazioni e servizi. La cura di quel luogo della nostra città è prima di tutto rispetto per la nostra storia.
Il lavoro e l’impegno professionale profuso da Prospero Sorgato (1891-1959), stimato architetto del pubblico della nostra città, dagli anni venti e fino alla soglia degli anni cinquanta del secolo scorso, testimonia l’importanza del personaggio, che certamente merita l’intitolazione di una via nell’esagono della città vecchia.
Fabio Pederzoli
Fonti consultate:
1) Il Cimitero Suburbano e il Cimitero Ebraico di Reggio Emilia. Guida storico-artistica. Edito da Fondazione Pietro Manodori. Reggio Emilia, 2000.
2) “Gli Estensi. Mille anni di storia” di Luciano Chiappini – Corbo Editore – Anno 2001 – pag 520.
3) “Una storia dimenticata: il Cimitero Suburbano di Reggio Emilia” di Brunella Angeli in “L’archivio di Prospero Sorgato. Un architetto del pubblico” a cura di Andrea Zamboni, Laura Gasparini con Brunella Angelli. Edito da Biblioteca Panizzi Edizioni. Reggio Emilia, 2012
4) Sito Internet della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia “Archivio di Prospero Sorgato”.