Luigi Filippo Teodoro de' Buoi (1899-1945) |
Storia scandianese del secolo scorso...
La Nobile Famiglia dei Marchesi de' Buoi: “…
ripete la sua origine questa nobile famiglia dalla casa dei marchesi Santi di
Ferrara (oriundi però di Volterra) e provenne a Modena da Bologna, dove sua
stanza e godeva della dignità del senatoriato. E’ in data del 3 novembre 1725
il certificato con quale il magistrato comunale di Ferrara testimoniava che
Teodoro Santi de’ Buoi godeva dei titoli di patrizio ferrarese e di marchese
trasmissibili a tutta la discendenza legittima maschile. Il 13 dicembre del
1725 medesimo il Senato di Bologna concedeva allo stesso Teodoro il titolo di
nobile bolognese, titolo confermato alla famiglia per decreto del Legato 23
febbraio 1749. Il titolo del patriziato di Bologna trova la sua base sulla
riformagione di quel Senato in data 8 marzo 1777. Girolamo di Bartolomeo di
Teodoro de’ Buoi a cui fu riconosciuto nel 1822 il titolo di marchese, figura
inscritto nel Libro d’oro della città di Bologna (I – genn. 1822). L’anno 1826
il marchese Luigi de’ Buoi, figlio del predetto Girolamo, nobile bolognese,
cav. Comm. di giustizia dell’ordine di S. Stefano di Toscana, e più tardi
Ministro di buon governo del duca di Modena, Francesco V, essendosi stabilito
in Modena ne ordinava l’iscrizione, trasmissibile alla discendenza legittima
maschile in perpetuo. Più tardi i fratelli di Luigi, Francesco e Gaetano,
stabilitisi ancor essi a Modena dove, come il fratello, avevano ricevuto la loro
educazione nel Collegio dei nobili di S. Carlo, ottenevano la iscrizione al
Libro d’oro modenese, per sé e discendenti maschi rispettivamente il 16 e il 23
dicembre 1853. Francesco de’ Buoi, Guardia nobile d’onore e ciambellano
estense, fu podestà di Modena negli anni 1853-1855”. Tratto da Enciclopedia
Storico-Nobiliare Italiana di Vittorio Spreti.
Il marchese dott. Luigi Filippo Teodoro de’ Buoi (nella
foto) – pronipote di quel Gaetano, fratello di Luigi e
di Francesco, citati dallo Spreti – abitante ad Arceto di Scandiano, nella
prima metà del secolo scorso, scoprì la “Venere di
Chiozza” (11 settembre 1940) e rinvenne diversi reperti
nella Necropoli di Chiozzino durante gli scavi del 1941; reperti che vennero
donati ai Musei Civici di Reggio Emilia, dove si trovano e possono essere
ammirati ancora oggi.
"Le notizie sui primi rinvenimenti di
reperti preistorici nella zona delle cave di argilla di Chiozza, risalgono
agli ultimi anni del secolo scorso. Intorno al 1930 si ha la prima
documentazione ad opera del De Buoi di rinvenimenti di tombe neolitiche (DE
BUOI, 1931) e nel 1939 - 40 vengono effettuati dallo stesso i primi scavi (DE
BUOI, 1940). Altri scavi vengono intrapresi nel 1941 dal Degani e dalla
Laviosa Zambotti (LAVIOSA ZAMBOTTI - MESSERSCHMIDT 1941-42)...
" tratto da "Il neolitico di Chiozza di
Scandiano nell'ambito delle culture padane" di B. Bagolini e
L.H. Barfield.
La figura del marchese Dott. Luigi de’ Buoi
per troppi anni dimenticata è senza dubbio tra le personalità che hanno
maggiormente fatto conoscere e valorizzato il nostro territorio. A 79 anni dalla scoperta è auspicabile che i Musei di Reggio
Emilia diano inizio all'elaborazione di una mostra sui vari
passaggi degli scavi archeologici in terra reggiana nel '900 ... per
essere pronti nel 2020, per dare il giusto risalto per gli 80 anni dalla
sensazionale scoperta del de' Buoi.
Fonti:
1) "Enciclopedia Storico-Nobiliare
Italiana di Vittorio Spreti" consultata alla Biblioteca Panizzi
di Reggio Emilia.
2) Foto del marchese Luigi de' Buoi, contenuta anche nel sito "Società dei naturalisti e
matematici di Modena" - www.socnatmatmo.unimore.it - di cui questi era membro. Il materiale
della Società consultato direttamente anche presso la Biblioteca Estense
universitaria di Modena.
3) "Memorie Storico Genealogiche"
scritto dallo stesso Luigi de' Buoi, consultato presso Biblioteca
comunale dell'Archiginnasio a Bologna.
4) "Il neolitico di Chiozza di
Scandiano nell'ambito delle culture padane" di B. Bagolini e
L.H. Barfield, dal sito www2.muse.it
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