lunedì 12 agosto 2013

TURISMO E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO. OCCASIONE IMPORTANTE.

Convento di Montefalcone
Il convento di Montefalcone riversa in uno stato di totale abbandono. I lavori di recupero fin qui svolti sono soltanto una "goccia", rispetto a quanto necessario per rimettere a posto pienamente la struttura. 

La storia e la tradizione vuole che il convento sia stato donato da Guido II di Canossa a Francesco d’Assisi nel 1217; diverse destinazioni d’uso nei secoli lo hanno portato ad essere convento dei Gesuiti che lo abbandonarono nel 1859. 

I lavori di restauro e di recupero, che furono accompagnati, qualche anno fa, da toni trionfalistici da parte delle Amministrazioni, sono attualmente fermi e il cantiere è stato letteralmente abbandonato; recintata l’area con le reti arancioni e con una vegetazione ormai prossima ad inghiottire la struttura. La strada di accesso sconnessa e nelle vicinanze nessun segnale turistico che ne indichi l’ubicazione e la storia.

Futuro e Libertà per l'Italia di Reggio Emilia richiede l’intervento immediato della Provincia e della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici affinché sia risparmiata la struttura da pericoli di danneggiamento, che ne cancellerebbero definitivemente la preziosa memoria storico-architettonica. La dicitura nel sito del Comune di Reggio Emilia (nella sezione informazione e accoglienza turistica) che indica il convento di Montefalcone “in restauro” ha certamente il sapore della beffa. La tutela di un patrimonio storico di questo tipo dovrebbe far passare in secondo piano ogni altra considerazione di carattere politico ed amministrativo. FLI fa notare che la nostra provincia è ricca di risorse importanti che se adeguatamente valorizzate sarebbero un volano importante per la nostra economia specifica.

La Chiesa, all’interno del convento di Montefalcone, se recuperata potrebbe essere teatro prestigioso di concerti strumentali di musica classica. La fruibilità di una struttura come il convento di Montefalcone potrebbe essere volano importante per far conoscere ad un numero importante di visitatori le nostre terre e di conseguenza far conoscere maggiormente i nostri prodotti agroalimentari. L'indotto dei nostri prodotti tipici troverebbe in queste occasioni un fattore di sviluppo e di penetrazione nel mercato sia nazionale che europeo. 

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