Ten. Col. Pietro Scapinelli di Leguigno |
Il
21 ottobre 1933 sul mare Adriatico, sul circuito omologato dalla federazione
aeronautica internazionale, tra Porto Recanati e Porto Corsini e ritorno, alla
media di circa 620 km. all’ora, il conte Pietro Scapinelli di Leguigno stupiva
e sbalordiva il mondo, vincendo la prestigiosa Coppa Blériot (verrà
per questo premiato a Parigi da Louis
Blériot in persona, alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica, Pier Ruggero Piccio e dell’aviatore francese Jean Mermoz). L’eco
dell’impresa fu mondiale e proiettò l’asso reggiano
dell’aeronautica agli altari e al prestigio. Pietro
Scapinelli, era membro della Nobile Famiglia dei conti Scapinelli di Leguigno,
che diede lustro alla storia cittadina con diverse personalità. Il
regolamento prevedeva che la Coppa Blériot sarebbe andata definitivamente al
primo pilota capace di raggiungere in almeno trenta minuti di volo la velocità
oraria di 1000 km. ed invece sarebbe andata temporaneamente al pilota capace,
nel medesimo tempo, di raggiungere la velocità di almeno 600 km. all’ora;
il trofeo sarebbe quindi passato temporaneamente al pilota successivo capace di
migliorare di almeno il 5 per cento il risultato precedente. Pietro
Scapinelli in 30 minuti di volo raggiunse una media di 619,3748 km. orari; fu
il primo ad aggiudicarsi il trofeo! La sua impresa catapultava Reggio Emilia
all’attenzione mondiale!
N.H. Pietro Scapinelli di Leguigno |
Il
conte Pietro
Scapinelli di Leguigno, Patrizio di Modena e Reggio. Nato a Vicenza
il 30 marzo 1904. Nel 1928 arrivò secondo alla gara
internazionale di Zurigo con un Fiat C.R.30; risultato che gli permise nel 1930 di
frequentare il secondo corso alla scuola di alta velocità
di Desenzano sul Garda, allenandosi nella squadrigalia che si sarebbe preparata
nel 1931 alla Coppa Schneider. Nel 1933 con il Macchi-Castoldi M.C.72 motorizzato Fiat fu il primo a conquistare sui cieli di
Ancona la prestigiosa Coppa Blériot. Il 10 dicembre del 1934 l’impresa
fu sugellata dalla Medaglia d'oro al valore aeronautico e le vive
congratulazioni del Ministro dell’Aeronautica Italo Balbo “Audacissimo pilota di Alta
Velocità in un brillante volo reso più difficile da avverse condizioni atmosferiche, si spimgeva sul mare
ad oltre 160 Km. dalla base, alla velocità di circa 620 Km/h, per conquistare all'Italia la Coppa Blériot, e
vincere un ambito primato. Cielo di Ancona (Porto Corsini), 21 ottobre 1933”.
Nel 1937 fu volontario in Spagna nella Guerra
Civile ottenendo la promozione al grado di Maggiore e la Medaglia d’Argento al
Valor Militare: “Capitano pilota da caccia volontario in una missione combattuta per un
supremo ideale, svolgeva attività di volo con il proprio reparto e, nell'intento di maggiormente
contribuire alla guerra stessa, partecipava volontariamente ad azioni belliche
effettuate da reparto da bombardamento. In ogni circostanza dava prova di
fermezza d'animo e sereno sprezzo del pericolo. Cielo di Spagna, 10 ottobre
1937 - 15 marzo 1938”.
Ritornato
a Reggio Emilia ed elevato al grado di Tenente Colonnello, divenne pilota
collaudatore delle Officine Meccaniche Reggiane. Morì a Reggio Emilia il 14 marzo 1941,
in un incidente aereo di collaudo del secondo prototipo del caccia Re.2001.
L’incidente fu seguito da un’inchiesta e dalla condanna delle Officine
Meccaniche Reggiane e dell’Alfa Romeo a pagare i danni.
La
morte di Pietro Scapinelli a soli 37 anni fu lutto cittadino e una perdita per l’Italia
intera; Reggio Emilia gli ha giustamente dedicato una piazza cittadina.