giovedì 8 dicembre 2016

REGGIA DI RIVALTA, DELIZIA ESTENSE REGGIANA

Palazzo Ducale di Rivalta - ingresso
I terreni e il casino di caccia di Rivalta, nel 1724 furono concessi dal principe Foresto d’Este, marchese di Scandiano, al principe ereditario Francesco Maria d’Este, futuro duca di Modena e Reggio, Francesco III. La fabbrica di Rivalta fu molto dispendiosa per le casse estensi e furono necessari cinquant’anni per completare i lavori. Il Palazzo Ducale di Rivalta venne ristrutturato nella forma di villa settecentesca ed impreziosito di esteso giardino a parterre.

“La lunghezza dei muri del magnifico giardino ammontava a 2.099 metri, quella delle siepi, alte quattro metri, a 19.600 metri, quella dei cespugli fiancheggianti lo stradone, che portava dalla via maestra di Rivalta alla prospettiva della vasca, ad oltre 7.000 metri. Lo stradone era lungo 3.650 metri e consentiva di raggiungere una sorta di laghetto, abbellito da una graziosa isoletta chiamata l’”Isola di Alcina”, sulla quale sorgeva una piccola, elegante costruzione. 350 erano le statue, 440 i vasi con piante di agrumi. Il cortile d’ingresso del palazzo misurava 8.800 metri, il perimetro della vasca era di 820 metri e quello dell’isoletta di 330 metri. Il Palazzo di Rivalta fu distrutto dopo lo scoppio della Rivoluzione francese, quando fu occupato dall’Assemblea Nazionale. Ebbe quindi vita brevissima” (tratto da “Gli Estensi – Mille anni di storia” di Luciano Chiappini – Edizione Corbo Editore – Anno 2001 – pag. 518-519)


Parco Palazzo Ducale di Rivalta
Le statue, dislocate un tempo nel parco della Reggia (tantissime altre furono purtroppo distrutte ed altre ancora probabilmente disperse di cui non si conosce la destinazione), sono oggi posizionate in aree centrali della nostra città: la statua del Crostolo situata in Piazza del Duomo, quattro statue rappresentati le stagioni nei Giardini pubblici, le due statue Panaro e Secchia sovrastano il ponte sul Crostolo che porta in viale Umberto I e tre statue rinvenute nell’area ex San Lazzaro, di cui due rimaste nel Padiglione universitario Besta ed una nel Padiglione sanitario Morel (tratto da “Il Pescatore Reggiano 2011” – articolo di Gian Andrea Ferrari ­– Gianni Bizzocchi Editore ­– pag. 213-226)

Il progetto di recupero, che vede assegnati 14,5 mln per progetti di restauro e valorizzazioni della Reggia e del suo parco, della Passeggiata settecentesca, delle fontane di viale Umberto I e del Mauriziano è una straordinaria e bellissima notizia. In passato ho più volte sollevato la questione sui giornali, indirizzando i miei interventi alla valorizzazione storica ed architettonica della nostra città. Oggi l’impegno assunto dall’Amministrazione Comunale non può che trovare piena soddisfazione e plauso. La valorizzazione di quei luoghi permetterà di certo un incremento del turismo e sarà per la nostra città una vetrina importante per far conoscere la nostra storia a livello nazionale ed internazionale.

Fonti citate in rosso:
“Gli Estensi – Mille anni di storia” di Luciano Chiappini – Edizione Corbo Editore – Anno 2001 – pag. 518-519
“Il Pescatore Reggiano 2011” – articolo di Gian Andrea Ferrari – Gianni Bizzocchi Editore – pag. 213-226