La scelta di Praticello di Gattatico come Sede del futuro Comune sparso unificato tra Sant’Ilario d’Enza, Gattatico e Campegine, risponde esclusivamente a logiche di compromesso politico all’interno del PD. Parlare di scelta condivisa all'unanimità dalla "Commissione intercomunale" (eccetto Sinistra Gattatico e Lega) è puro esercizio politico, che allontana la discussione da chi quella decisione la deve prendere: la cittadinanza dei tre comuni. Un referendum su quale dovrà essere la Sede è assolutamente necessario.
I cosiddetti “mail di pancia” e le “ritrosie” di Gattatico, usati come pretesto per spiegare la scelta, non sono che specchietti per le allodole. E’ semplicemente un compromesso che vede usare il comune più debole (Gattatico) come spazio neutro tra la naturale posizione e predisposizione di Sant’Ilario e le pretese dell’emergente Campegine.
Praticello di Gattatico, fuori dall’asse stradale principale, non è certamente una scelta dettata dalla logica di valorizzazione del futuro Ente. Come non lo sarebbe certamente la defilata Campegine. Tanto Gattatico quanto Campegine sono territori importanti con eccellenze specifiche, ma non hanno le caratteristiche storiche per essere la guida della futura municipalità.
Al riguardo sarebbe interessante interrogare tutti gli operatori del Commercio e dell'Industria (anche quelli fuori dalle associazioni di categoria).
La naturale scelta di Sede del futuro Comune non può che non cadere sulla cittadina di Sant’Ilario d’Enza, che è uno di quei Comuni da sempre principali per importanza storica dopo il Comune capoluogo di provincia (insieme a Scandiano, Correggio, Guastalla, Novellara, Montecchio Emilia, Canossa e Castelnuovo ne’ Monti).
La particolarità (vera e propria anomalia se si considera e si giudica l’alternanza come stimolo politico positivo) della nostra provincia vede il partito PCI – PDS – DS – PD governare ininterrottamente da settant’anni. Le sorti e le scelte di indirizzo della fusione non sono pertinenza della sola maggioranza, ma bensì dell’intera popolazione.
Sant’Ilario d’Enza è posta sulla direttrice principale (via Emilia) verso Parma ed è snodo strategico pertanto per l’economia specifica della zona!
Inoltre Sant’Ilario d’Enza conta popolazione da sola superiore alla somma dei comuni di Gattatico e Campegine (stime 31/12/2014).
In questa mia netta presa di posizione in favore dell’importanza e della storia di Sant’Ilario d’Enza non posso che richiamare il ricordo storico dell’Amministrazione cattolico-liberale guidata dal Sindaco cattolico Vittorio Pederzoli, che tra il 1914 ed il 1920 seppe affrontare con tenacia, determinazione il duro periodo bellico della Grande Guerra, sempre dalla parte delle fasce più deboli della popolazione. Il campanile della Chiesa di Sant’Eulalia a Sant’Ilario d’Enza, ancora oggi simbolo cittadino, fortemente voluto e realizzato proprio dal mio bisnonno (vi è ancora una targa ivi apposta a ricordarlo) e dalla sua amministrazione è lascito importante proprio di quella stagione.
Mi sono sempre espresso favorevolmente verso l’accorpamento dei Comuni, tanto che durante l’ultima campagna elettorale delle Politiche 2013 (dove ero candidato nelle file di FLI) avanzai una coraggiosa proposta di ridurre gli allora 45 comuni reggiani ad 8 unità.
La direzione intrapresa prima da Ventasso e oggi da quello che spero si possa chiamare Tannetum porterà ad un riduzione certamente meno coraggiosa numericamente, ma di notevole importanza. E’ la strada giusta! La fusione delle municipalità è la strada giusta per ottimizzare ed usare al meglio le risorse.